Crisi Energetica: quello che vi è da sapere - parte III: ordine di merito, costo marginale, extra-profitti
Abbiamo visto nei capitoli precedenti come è nato il mercato energetico (qui) e cosa non sia andato secondo i piani europei (qui)
Dopo questa premessa storica, vediamo adesso come funziona il mercato elettrico europei (ed in particolare tedesco ed italiano) e perché è stato disegnato in un specifico modo
Il mercato elettrico, nel disegno della UE, frutto dei politici e delle lobby energetiche (le lobby sono legali e riconosciute a Bruxelles) ha come obiettivo il garantire energia a prezzi ottimale, fornendo, al contempo, un incentivo alla transizione verso le energie rinnovabili
Per fare ciò è stato deciso di adottare un mercato ad ordine di merito, con un prezzo basato sul costo marginale, vediamo cosa significa:
Ordine di merito: l'energia prodotta viene acquistata rispettando l'ordine di costo marginale; dal più basso al più alto.
Il costo (di produzione) marginale è il costo di produrre un'unità in più (per le misure continue sarebbe un incremento infinitesimale) di un dato bene; in questo modello di costo ha più rilevanza la materia prima consumata che l'investimento di capitale, quindi le rinnovabili, che hanno un costo di produzione marginale più basso (perché il vento ed il sole non si pagano) vengono acquistate per prime, rispetto al gas, che ha invece un costo maggiore (perché la produzione di energia dal gas richiede il bruciare, costantemente, gas)
Questo implica che prima viene acquistata tutta la produzione di energie rinnovabili; dopo quella di energie da fonti fossili (che sono, per la maggior parte, costituite da gas)
Ora, questo approccio ha il vantaggio di spingere i produttori di energia a investire in fonti rinnovabili, in quanto la totalità della loro produzione viene, di fatto, comprata, in quanto hanno una precedenza (da qui la dizione ordine di merito)
Ma gli incentivi nel produrre rinnovabili non finiscono qui; dobbiamo introdurre il concetto di prezzo basato sul costo marginale. Abbiamo detto che le fonti di energia vengono ordinate secondo il loro costo marginale; ora, il prezzo al quale viene pagata l'energia è il prezzo di produzione marginale della fonte più costosa.
E la fonte più costosa, ad oggi, è il gas
Quindi l'energia acquistata sui mercati europei è, di fatto, energia acquistata al prezzo che si avrebbe se fosse prodotta con il solo uso di gas
Questo sopra è il passaggio fondamentale da comprendere per avere un'idea di massima di come funziona il mercato energetico europeo. Se il passaggio non dovesse esservi chiaro, scrivetemi nei commenti.
Per comprendere meglio la frase chiave:
l'energia acquistata sui mercati europei è, di fatto, energia acquistata al prezzo che si avrebbe se fosse prodotta con il solo uso di gas
avvaliamoci dell'uso di un grafico
Come si può vedere dal grafico, le società elettriche hanno un grande incentivo nel produrre da fonti rinnovabili. Al contempo, il prezzo del gas basso, gas acquistato dalla Russia, consente di tenere il prezzo complessivo dell'energia ad un valore ottimale per lo sviluppo economico ed il consumo civile
MA
vediamo adesso cosa accade quando il gas Russo smette di arrivare; la situazione ad oggi:
Come possiamo vedere la quota di produzione di rinnovabili determina un profitto, nello scenario proposto, di: 600 eur/MWh - 70 eur/MWh = +530 eur/MWh
Questo dato è di molto superiore a quello che avrebbero in uno scenario non di crisi; se prendiamo quello introdotto precedentemente avremmo 90 eur/MWh - 20 eur/MWh = +70 eur/MWh
Si tratta di una differenza di 460 eur/MWh
Chiaramente questa differenza ha maggiore effetto nei mesi estivi, dove la produzione di rinnovabili è maggiore, e minore in quelli invernali
Grazie all'esempio sopra, è possibile anche capire cosa sia l'extra-profitto: si tratta del profitto che una società energetica ottiene per la semplice variazione del costo di produzione marginale. Infatti tra lo scenario 1 e lo scenario 2 non si ha nessuna variante se non il costo di produzione marginale per il gas
Quando si parla di disaccoppiamento nel mercato energetico tra fonti rinnovabili e fonti fossili (detto anche, in inglese, decoupling) si sottende alla possibilità di non far più dipendere il prezzo delle rinnovabili dal costo di produzione marginale del gas: analizzeremo questo aspetto nei prossimi capitoli
Adesso che abbiamo introdotto i fondamentali sui quali si base il mercato elettrico, possiamo analizzare cosa ci aspetta nel prossimo futuro; partiremo dall'analizzare se vi possa essere valide alternative al Gas Russo, ne breve periodo: potete leggerlo qui
Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a leggermi,
Molto interessante
RispondiEliminaLa ringrazio
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