La permeabilità della democrazia - Parte I

Di come si è originato il concetto di "fine della storia", di come gli Stati Uniti ne fossero la più alta incarnazione e come il WTO avrebbe dovuto portare al mondo lunga vita e prosperità

Vi è stato un periodo storico, non troppo distante da oggi, nel quale era chiaro a chiunque che le culture straniere, anche avversarie, e sopratutto se avversarie, avrebbero
 fatto tutto quello che era in loro potere per incunearsi e soppiantare la cultura ed i valori, sia dei loro alleati che dei loro nemici




Noto, Gentili Lettori che in questo ultimo periodo e, in modo incrementale, nell'ultimo mese, siano comparse su numerose testate di pregio a carattere internazionale, titoli sul Declino della Democrazia.  

Ciò in parte è dovuto, e non poteva che essere così, all'anniversario degli scontri avvenuti a Capitol Hill ed al Campidoglio

Ma quello che riportano gli articoli scava più in profondità: mostra delle crepe nella cultura Occidentale, si lamentano perdite di valori, mancanza di una visione, difficoltà sia nel comunicare al proprio interno, sia nel proiettare all'esterno quei valori di libertà, uguaglianza, supporto ai diritti fondamentali, alla proprietà, alla scelta del proprio credo religioso. 

Vengono date varie spiegazioni, a questa crisi: dalle più scontate e ritrite, i giovani; alla difficoltà di vivere in nazioni sempre più cosmopolite, alla laicizzazione dello stato. 

Queste motivazioni potrebbero essere in parte corrette (mi si lasci, Gentili Lettori, solo scagionare i giovani, che in queste analisi fungono sempre da capro espiatorio, che di tutti prende colpe che lui non ha), ma, a mio avviso evitano accuratamente di parlare degli elefanti che sono nella stanza. Elefanti che, con la loro molte, non possono essere ignorati. 

La fine del bipolarismo quando l'otto di Dicembre 1991venne dichiarata disciolta l'URSS, i vertici americani compresero immediatamente il rischio che questo, piuttosto rapido, cedimento, comportava. Se forse, esternamente si festeggiava, alla fine dell'atavico nemico, dentro i palazzi del potere vennero subito attivate procedure di emergenza per evitare che l'implosione sovietica diventasse un esplosione, in grado di proiettare in tutta l'area geografica filo-sovietica, scienziati nucleari, reparti speciali, sommergibili, atomiche. 

Una interessante storia poco nota, che ci permette meglio di apprezzare il terrore che attraversò gli Stati Uniti dopo il crollo dell'URSS fu il pressoché immediato accordo affinché la NASA finanziasse il Programma Spaziale Sovietico, in modo tale che tutto il personale potesse mantenere lo stipendio e non fosse tentato di emigrare massivamente, portando via conoscenza e, potenzialmente, mezzi, in particolare per lo sviluppo di testate nucleari e dei relativi vettori. 

Da quel momento il mondo è divenuto molto, molto più instabile. Un arco, per essere stabile, ha bisogno di due spalle e di una chiave di volta. Una delle spalle cadde, portandosi con sé un ordine precostituito a livello mondiale. Ordine che non è ancora tornato e non si sa se tornerà. 

Un mondo bipolare, si divide in due, i buoni, noi; i cattivi, loro. Questa riga che divide è lo strumento ideologico per eccellenza: quale è il miglior sistema di governo, il nostro; quale è l'esercito più forte, il nostro; chi è più libero, più uguale, a chi sono dati più strumenti per compiersi come essere Umano: ai Nostri. 

Chiaramente l'opposta fazione cercava di tutti i modi di permeare l'avversario, usando ogni mezzo, I Beatles ed i Rolling Stones, Che Guevara, i successi spaziali, la parità uomo-donna. 

Ed è altrettanto chiaro che all'interno dell'Occidente vi fosse chi riteneva che il Comunismo fosse la via da prendere (fatto questo non reciprocato, che avrebbe portato l'aspirante speculatore politico dritto in gulag); ma queste persone, queste organizzazioni, questi partiti avevano una visione chiara, centralizzata, proveniente da Mosca. 

Questa divisione del mondo lo rendeva pericoloso, per via del MAD (se volete leggerne di più, vi consiglio questo mio articolo), la mutua distruzione assicurata; lo rendeva anche economicamente meno ricco, perché i due blocchi commerciavano poco. Ma lo rendeva stabile. Ed ogni blocco era stabilmente ancorato ai suoi valori, che erano necessariamente superiori all'avversario. E dove il sole dell'avvenire o l'aquila dalla testa bianca ancora non volavano, era, per massima parte, colpa dell'avversario. 

Con la caduta dell'URSS e la fine del bipolarismo, gli Stati Uniti si trovarono a fronteggiare due problemi: uno, di ordine tecnico; ne abbiamo già parlato: evitare che il titano armato sovietico spargesse per il mondo le sue armi; il secondo di ordine filosofico-politico. 

Se il nostro ferale nemico non c'è più, perché vi è ancora miseria? perché vi è schiavitù, ignoranza, regimi dittatoriali ed ogni altra nefandezza che l'uomo è capace di concepire.

Venne così formulato il concetto di "fine della storia", contenuto nel saggio del filosofo Francis Fukuyama, The End of History, pubblicato su The National Interest nell'estate 1989 (Il muro non era ancora caduto ma le crepe erano più che evidenti). 

Ora, semplificando molto, per Fukuyama l'evoluzione storica è guidata dalle conoscenze, dalle scoperte scientifiche e dall'irrefrenabile desiderio dell'essere umano di vedere riconosciuti i propri diritti. In sintesi è il progresso che guida l'umanità e qual'è il paese più progredito: gli Stati Uniti di America

Quindi, sconfitto il nemico sovietico, la marcia dell'intero pianeta verso un futuro che ne riprendesse i valori, gli ideali e la Visione era ovvia.

Restava solo da definire quale fosse il vettore per questa marcia: così nel 1995 nacque il World Trade Organization, l'associazione per il commercio internazionale.

Ora, siccome la marcia verso la democrazia, i diritti umani e la Libertà è per Fukuyama un percorso obbligato, non vi sono motivi per non aprire a tutto il mondo il commercio globale. Anche a tiranni, regimi spregevoli, dittature. Con il commercio, quello che succederà è che tali paesi diverranno più ricchi. Si creerà una classe media che chiederà libertà e democrazia e il kantiano evolversi della storia di Fukuyama avrebbe fatto il suo corso. 

Così alla domanda, viviamo nel migliore dei mondi possibili? la risposta era non ancora, ma ci stiamo arrivando

Avendo sistema il problema della messa in sicurezza dell'arsenale sovietico e costruito un nuovo spirito nazionale che avrebbe elevato non solo più i buoni, ma tutti quanti, verso le vette dell'essere umano, gli Stati Uniti si guardarono allo specchio, pensando: eh sì, abbiamo fatto un ottimo lavoro. 

E così nacque la Globalizzazione: dei commerci, dei diritti, dei doveri 

Cosa sarebbe mai potuto andare storto? Lo scoprirete nella prossima parte (che verrà pubblicata lunedì p.v.)

Vi ringrazio per il tempo che avete investite nel leggere le mie parole, 

A presto, 

Ucria 





















Commenti

  1. Sono proprio interessato a capire come un continente maturo osserva stanco e arroccato il suo lento declino e non capisce, per ritornare grande, attraente e prosperoso, cosa deve cedere e cambiare (anche in termini di nuovo liberismo) . Grazie Prince

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    1. La ringrazio per il Suo commento e per il tempo che ha voluto dedicare a leggermi. Confido che questa serie, che proseguirà in questi giorni, possa suscitare lo stesso interesse creato da questo primo articolo.

      Le auguro una bellissima giornata, Ucria

      Elimina

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