L'Unione Europea e la crisi energetica: nuove parole dalla Von der Leyen
Un'analisi delle misure proposte da Von der Leyen
in vista dell'incontro d'emergenza di contrasto alla crisi
energetica del 9 Settembre
Nuovo comunicato in data odierna, 7 Settembre 2022, del presidente della commissione europea Ursula von der Leyen in relazione alla crisi energetica; analizziamo punto per punto le sue parole:
In primis, come nell'ultimo comunicato, Von der Leyen attribuisce specificamente la crisi energetica alla Russia
Il messaggio si configura, in termini di struttura e registro linguistico, come una comunicazione di carattere patriottico, a rimarcare lo stato di crisi in essere, in particolare nella frase:
Noi abbiamo la forza economica, la volontà politica e l'unione
per mantenere la nostra posizione di forza (nota: nei confronti della Russia)
Passiamo adesso all'analisi dei singoli punti strategici proposti dalla Von der Leyen per affrontare la crisi
1. riduzione dei picchi di consumo energetico; letteralmente risparmi intelligenti sul (consumo) elettrico (Smart Savings of Electricity)
Perché parla di picchi e non di riduzione in genere?
Perché è nei picchi che viene maggiormente utilizzata l'energia prodotta con il gas
L'attuale struttura del mercato elettrico spot (giornaliero) europeo prevede infatti prima l'acquisto dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, che soddisfano il fabbisogno energetico di base, e solo in seguito l'acquisto di energia prodotta con fonti fossili, in particolare gas, che serve a soddisfare il gap (mancanza) tra quanto prodotto con le rinnovabili e la richiesta degli utenti civili ed industriali (questo è detto sistema di merito; per ulteriori approfondimenti si veda qui)
Proposta interessante ma non è chiaro come verrà implementata (è molto difficile infatti controllare il consumo energetico, soprattutto in modo orario)
2. Tetto ai profitti ottenuti con le rinnovabili: (Cap on revenues of companies producing electricity with low costs) cambia la strategia proposta dalla von Der Leyen rispetto a pochi giorni fa (si veda qui),
si passa da una tassa sugli extraprofitti ad un tetto sul prezzo massimo dell'energia prodotta dalle rinnovabili
E' possibile, come avevamo anticipato, che i problemi riscontrati dell'Italia nell'implementare in modo efficace una tassa sugli extraprofitti abbiano portato ad un cambio di rotta: il tetto è sicuramente una misura più semplice da implementare in modo efficace
3. Contributo di solidarietà dalle società di produzione energetica basata su fonti fossili: (Solidarity contribution for fossil fuel companies) Si parla solo di massicci profitti ottenuti da queste società e la volontà di utilizzarli per finanziare interventi di supporto alla crisi.
Nell'applicare la norma si pongono i limiti sovra trattati: di difficile attuazione e che si presta a ricorsi o a espedienti di bilancio da parte delle compagnie energetiche. Sarà interessare vedere come si svilupperà la proposta
Interessante notare che la Von der Leyen rileva come le compagnie energetiche (in genere) stiano avendo profitti "massive" (enormi); si rimanda qui per una analisi delle implicazioni di questo commento
4. Interventi a supporto dei gestori elettrici: (Liquidity Support for energy utility companies) punto che la von der Leyen ha già ribadito in precedenza, ad usum principalmente della Germania (da capire cosa metterà sul piatto Berlino in cambi di questa norma che indirizza un problema specifico della sua economia, si pensi agli stanziamenti miliardari per salvare Uniper)
Considerazioni finali
Si tratta ancora di impostazioni molto generiche e come tali poco efficaci, mentre ogni giorno la crisi si fa più grave
Sul punto 2 (Tetto ai profitti ottenuti con le rinnovabili) si devono essere fatti passi avanti a livello di coordinamento europeo, con una proposta che modifica, in parte, il mercato elettrico, senza una vera e propria riforma; anche se la norma potrebbe essere un primo passo verso un disaccoppiamento del mercato delle rinnovabili e fossili (per approfondimenti, si veda qui)
Il punto 1 (riduzione dei picchi di consumo energetico) è interessante ma di difficilissima attuazione, così come il 3 (Contributo di solidarietà dalle società di produzione energetica basata su fonti fossili)
Il 4 (Interventi a supporto dei gestori elettrici) è una norma orientata alla germania, sarà interessante capire cosa vi è nel piatto degli scambi (emissione di euro-bond?)
Analisi corretta
RispondiEliminaLa ringrazio
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