La nuova diaspora Italiana - Italiani che Emigrano - Estinzione VIII

Sono oltre 3 milioni gli Italiani all'estero
Ed ogni anno crescono 
Una emorragia costante di persone, ricchezza e conoscenza

Sono più di 3,3 milioni 
Sono gli italiani che hanno scelto di vivere e lavorare all'estero 
Il 9% della popolazione totale del paese
il 15% della popolazione lavorativa
Una emorragia di persone, ricchezza e conoscenza
Ed ogni anno, questo numero, cresce; come è possibile vedere dal grafico

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Il “Rapporto degli Italiani nel Mondo 2011” prodotto dalla Fondazione Migrantes, che fa parte della CEI, fornisce dei dati interessanti; citato:

"Gli italiani residenti all'estero al 31 dicembre 2010 sono 4.115.235 (il 47,8% sono donne). La comunità di emigrati italiani continua ad aumentare sia per le nuove partenze, sia per la crescita interna (allargamento di famiglie o persone che acquisiscono la cittadinanza per discendenza). 

L'emigrazione italiana si concentra principalmente tra Europa (55,8%) e America (38,8%). Seguono Oceania (3,2%), Africa (1,3%) e Asia con lo 0,8%. Il Paese con più italiani è l'Argentina (648.333), seguita dalla Germania (631.243), quindi dalla Svizzera (520.713). 

Inoltre, il 54,8% degli emigrati italiani è di origine meridionale (oltre 1.400.000 del Sud e quasi 800.000 delle Isole); 

Il 30,1% proviene dalle regioni del Nord (quasi 600.000 dal Nordest e 580.000 dal Nordovest); 

infine, il 15% (588.717) proviene dalle regioni centrali. 

Gli emigranti centro-meridionali sono la stragrande maggioranza in Europa (62,1%) e Oceania (65%). 

In Asia e Africa, invece, la metà degli italiani viene dal nord. 

La regione con il maggior numero di emigrati è la Sicilia (646.993), seguita da Campania (411.512), Lazio (346.067), Calabria (343.010), Puglia (309.964) e Lombardia (291.476). La provincia più emigrata è Roma (263.210), seguita da Agrigento (138.517), Cosenza (138.152), Salerno (108.588) e Napoli (104.495)"

— Relazione CEI sulla “nuova emigrazione”

Il fenomeno dell'emigrazione si unisce a quello della denatalità e dei NEET nel rendere l'Italia un paese con una cronica carenza di lavoratori, e questo incide sulle reali possibilità di far crescere il PIL; e nel rendere lo squilibrio nel rapporto tra Cittadini Lavoratori/Cittadini Non Lavoratori insostenibile con le attuali modalità di gestione (che vedono i lavoratori sovvenzionare lo stato sociale e, in particolare modo, le pensioni) 

Tale rapporto, Cittadini Lavoratori/Cittadini Non Lavoratori, è adesso pari a 18 milioni su 37 milioni: ogni lavoratore deve, in qualche modo, mantenere 2 cittadini non lavoratori 

Si noti che l'aver maturato la pensione ed aver contributo al sistema Italia tramite le tasse, sebbene in termini etici dia chiaramente un diritto a godere della pensione; in termini economici, per come è strutturato il sistema pensionistico e sociale italiano, un pensionato (o un non lavoratore in genere) diviene, cessato di lavorare, un cittadino che viene, nei fatti, mantenuto integralmente dai lavoratori (non esistono infatti in Italia strutture come fondi sovrani che, tramite investimenti, producano ricchezza a lungo termine per il mantenimento dei non-impiegati)

Per approfondimenti sul tema della denatalità, vi rimando alla serie dedicata a questo fenomeno: qui

Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a leggermi, 
Ucria 






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