Estinzione I - Ouverture - Il grande silenzio - Saggio sulla denatalità

Ovvero di come l'Italia si estinguerà nei prossimi anni, non con un disperato grido, ma con un gemito flebile e del perché non se ne parla 


Entro il 2100 la popolazione italiana sarà dimezzata. Sì, dimezzata. Guardate al vostro fianco ed immaginate che la persona seduta accanto a voi non ci sia, non ci sia mai stata. 

E' quello che accadrà.

Scegliete due città, di popolazione comparabile e cancellate una di esse. Evaporatela. Come se non fosse mai esistita. 

Questo è il destino attuale dell'Italia. 

Nella storia non si è mai visto un fenomeno di crisi demografica così grave: è qualcosa di nuovo. Inesplorato.

 In questa serie di articoli esploreremo le cause, le conseguenze, l'ambito e le possibili scelte attorno a questa crisi che, sebbene poco dibattuta, avrà conseguenze di gran lunga superiori a quelle dell'innalzamento della temperatura, almeno per il nostro paese (e, come spesso accade, tra le due crisi vi sono punti di contatto).

Ma allora, perché non si parla di qualcosa di così grave? Perché il tema non è in prima pagina su giornali e telegiornali (se non raramente e non presentata nella sua reale gravità)?

Vi sono diverse ragioni. 

La prima, la più importante, è da ascriversi alla natura umana. I fenomeni che intercorrono sotto una certa velocità ci sono vieppiù invisibili. Trasformazioni che richiedono un secolo non sono ben comprensibili alla nostra mentre; il nostro sguardo vi scivola sopra. Su questo, la crisi demografica è molto simile alla crisi climatica. 

Anche la seconda ha carattere umano, ma è più correlata ai nostri tempi. Ci siamo abituati ad un deus ex machina, che spesso prende le sembianze di tecnologia, o di pax americana, che risolve tutti i nostri problemi. Immaginiamo un futuro ove robot umanoidi si prenderanno cura di noi o immigrati mai accolti, mai cresciuti nel nostro paese diverranno improvvisamente lari e tutori dei nostri focolari. Vedremo che le cose non andranno, probabilmente, così. 

La terza, più razionale, ascrive alla crescita demografica i problemi del nostro mondo, crisi climatica in primis, e dunque, per reazione, il calo demografico non può che essere bene. Ma vi è differenza tra il mettersi a dieta ed il morire di fame. Il calo demografico italiano non è una dolce è lieve curva. E' un tracollo. Un dirupo. Una rottura che, se incontrollata, può spezzare il Paese. 

La quarta ed ultima ha invece radici eminentemente politiche. Per decenni il pericolo immigrazione è stato utilizzato come musica di accompagnamento alla narrativa politica, lungo, sostanzialmente, tutto l'arco politico. Eh sì, perché la propaganda sull'immigrazione non è solo roba da populisti e partiti di destra: questo è di pubblico dominio. Ma anche riformisti e partiti di sinistra accarezzano e giocano con posizioni che sembrano ricordare i Racconti dello Zio Tom più che la realtà, con immigrati che sono ridotti a poco più di schiavi di casa o raccoglitori di pomodori, se non ricoprire ambo i ruoli in contemporanea. 

Ora che abbiamo visto del perché non se ne parla, avremo modo, nei prossimi articoli, di capire meglio perché l'estinzione dell'Italia è alle porte. 

A breve, mie cari lettori, 

Ucria 

















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