Armi Ipersoniche - Minaccia o Tigre di Carta?
Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare missili che viaggiano a Mach 5
La velocità delle armi ipersoniche impedisce l'epica cavalcata delle stesse: Kubrick non ne sarebbe felice |
Si definisce vettore supersonico un corpo, normalmente un missile o un aereo, in grado di viaggiare all'interno dell'atmosfera terrestre (al di sotto dei 100 km di altitudine, altezza alla quale si inizia a parlare di spazio) a velocità superiori a Mach 5, ovvero 6174 kilometri orari
6174 kilometri orari è una velocità molto, molto elevata
Sono 1715 metri percorsi in un secondo. Quasi due chilometri. Qualcosa come 20 campi da calcio in un secondo.
Questi oggetti coprono la distanza tra Milano e Roma in meno di 5 minuti.
Ora, Russia, Cina e Stati Uniti, con alterne fortune, stanno sviluppando dei missili bellici con capacità ipersoniche.
E l'obiettivo che si sono dati è avvicinarsi ad una velocità di Mach 20. Roma-Milano in poco più di un minuto.
Ora, qual è il punto di costruire dei missili così veloci. Bene, di motivi ve ne sono principalmente due:
1. In relazione ad una guerra nucleare globale: fin da quando i sovietici svilupparono la bomba atomica, 29 agosto 1949, iniziò una corsa tra loro e gli Stati Uniti a costruire un arsenale in grado di distruggere completamente la nazione avversaria in caso di guerra. Questo portò ad un equilibrio definito MAD (follia: mutual assured destruction, distruzione mutua assicurata): nessuna delle due superpotenze aveva interesse a scatenare una guerra nucleare, perché sarebbe stata distrutta.
Sinora la MAD è sempre stata mantenuta in essere; vi sono però degli analisti che ritengono che l'introduzione di questi missili così veloci possa compromettere l'equilibrio, rendendo in grado l'attaccante di distruggere l'avversario prima che questi possa, a sua volta, reagire.
Ecco, ritengo questo scenario poco, poco plausibile. Le testate nucleari sono infatti presenti anche sui sommergibili strategici e su postazioni mobili di lancio di missili balistici intercontinentali.
L'effetto che potrà avere il proliferare di questi missili sarà quindi quello, semmai, di aumentare il numero di testate atomiche in movimento rispetto ai missili installati in silo.
In particolare, gli statunitensi, da talassocrazia in essere, punteranno inevitabilmente sui sommergibili (Australia, AUKUS, vi dice niente?); Russia e Cina probabilmente perseguiranno una strategia mista.
In ogni caso, a parte questo riassetto degli armamenti nucleari, non vedo particolari evoluzioni (o rivoluzioni) che i missili ipersonici potranno portare.
2. In relazione ad un utilizzo tattico (nucleare o convenzionale): per analizzare questo scenario dobbiamo distinguere due casi, uno meno interessante ed uno più intrigante:
Partiamo dal primo: armi così veloci potrebbero essere utilizzate per un attacco preventivo contro nazioni "canaglia" o "disperate", quali, a titolo di esempio, la Corea del Nord. Qualora una tale nazione decidesse di lanciare un vettore nucleare, la rapidità delle armi ipersoniche potrà consentire di distruggerlo durante i preparativi al lancio (l'obiettivo USA è quello di poter raggiungere qualsiasi località terrestre in meno di un'ora.
Analizziamo ora il secondo: l'affondamento di una portaerei. Questo chiaramente è lo scenario che più interessa a Putin e Xi. Le portaerei sono lo strumento cardine della capacità di proiezione, su scala mondiale, del potere militare americano. Avere uno strumento che possa affondare una portaerei.
Una portaerei rappresenta la nave ammiraglia di ogni flotta americana: il suo affondamento comporterebbe una notevole riduzione delle capacità di proiezione degli Stati Uniti, oltre ad un enorme perdita economica ed un colpo al morale della nazione.
Una stupenda mappa di Limes (di Laura Canali, suppongo) che delinea il numero di flotte americane e le aree di competenze. Le portaerei sono il pilastro e le ammiraglie di queste flotte |
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