Estinzione III - Perché le macchine NON ci salveranno
Del perché l'idea che i robot faranno tutto al posto nostro potrebbe appartenere ad un futuro remoto ovvero non è tutto oro quel che è fatto di metallo e silicio
Buongiorno Cari Lettori,
Ci siamo lasciati nel precedente post (Estinzione II) con un archetipo di Eroe, che, a causa delle immani proporzioni della crisi demografica italiana, si trova a:
- Dover accudire, prestare aiuto e pagare cure specifiche mediamente a 4 persone che non sono in una fase lavorativa della loro vita
- Riuscire a trovare (o creare) un lavoro così ben retribuito da pagare i contributi pensionistici per le quattro persone sopra, per mantenere i servizi essenziali dello stato, per sopravvivere e per (co)mantenere la sua famiglia
- Trovare il tempo per avere una sua famiglia, crescere una sua prole e mantenere quel minimo di salute mentale che serve per sopravvivere (fermiamoci ai gradini più bassi della piramide di Maslov)
Abbiamo convenuto che trovare siffatto Eroe sia cosa non semplice ed evidenziato, come, purtroppo, di tali individui ce ne servano svariati milioni.
A questo delinearsi di una realtà a tinte fosche, ma ben ancorata nei dati demografici disponibili, ho ricevuto numerose obiezioni basate sull'argomento: non hai tenuto conto delle macchine; i robot faranno il nostro lavoro e non ci sarà bisogno di tutta la forza lavoro che citi.
Vediamo oggi come il punto sovra sollevato non ha basi concrete per vedere una sua realizzazione nel medio futuro (diamoci come obiettivo temporale il 2100) e del perché il mondo dei Jetson è molto di là a venire.
I problemi sono principalmente due:
- il primo, di carattere cognitivo: siamo ancora lungi dal progettare una intelligenza artificiale in grado di apprendere in autonomia, se non sulla base di modelli statistici.
In parole povere: i robot che possiamo pensare di progettare nei prossimi anni possono solo svolgere compiti ripetitivi, in ambienti controllati, in contesti che sono stati precedentemente analizzati e perimetrati.
Se unite tutte queste limitazioni vedrete che l'ambito di utilizzo degli automi/robot è molto limitato e non risolve, se non in piccolissima parte, le esigenze del nostro Eroe.
Ma le cattive notizie non sono finite
- il secondo, di carattere operativo: la quantità di manutenzione che un manufatto richiede è strettamente correlata al numero di componenti che lo compongono. Gli esseri umani sono estremamente resilienti, si alimentano con una fonte di energia pratica (il cibo) e, sonno a parte, sono sostanzialmente esenti da manutenzione.
Cosa succede se il robot che accudisce vostra nonna si blocca. Si blocca come si blocca un computer. Chi viene a prenderlo? Chi lo sostituisce?
Al costo dell'automa in sé, si viene quindi ad aggiungere il costo di tutto un sistema di gestione e manutenzione dello stesso.
Lo stipendio medio in Italia è di 28.500 euro lordi. Pensiamo con quella cifra di poter mantenere un automa? Lo pensiamo veramente? Automa che peraltro è in grado di eseguire una minima frazione delle attività di un umano?
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Se riflettiamo sui punti sopra delineati vediamo che i robot potranno aiutare l'umanità in futuro, come stanno già facendo, ma NON sono la risposta all'abisso demografico italiano.
L'abisso sembra più reale, adesso. Più vicino, vero?
Ci sono altre soluzioni?
Affronteremo presto questi temi.
Grazie per avermi letto,
Ucria.
Potete leggere la prossima parte della serie qui: https://letteredalloesilio.blogspot.com/2021/12/estinzione-iv-immigrazione-una-storia.html
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