Estinzione II - Un abisso profondo

Perché il crollo demografico italiano è un fenomeno nuovo e inquietante nella sua immensità ovvero di uno sguardo dentro l'abisso 


La valutazione umana dei fenomeni nasce sovente dal confronto. La nostra mente elabora i potenziali scenari futuri facendo appello a situazioni simili occorse nel passato. Questo è uno dei motivi per i quali riteniamo così importante e ci appassiona lo studio della storia e del perché la saggezza è un tratto spesso associato con l'età.

Quando però si verifica un fenomeno nuovo, la nostra mente ha difficoltà a capirlo. Quando analogie, comparazioni si rendono poco efficaci, se non impossibili, o anche svianti, rimaniamo perplessi e ci risulta difficile valutare effettivamente la realtà che abbiamo davanti, finendo spesso per ignorarla, nel bene, pensando che nulla accadrà, o nel male, chiudendoci in una cieca disperazione. 

Il crollo demografico che l'Italia sta per sperimentare è un fenomeno nuovo. Completamente, radicalmente nuovo. 

Per comprendere: né la prima guerra mondiale (1 milione e 300 mila morti circa), né la seconda (mezzo milione, circa) , né la spagnola (600 mila, circa) hanno portato ad un crollo demografico simile. 

Neppure sommando i tre fenomeni ed arrotondando per eccesso, 3 milioni. 

Qui si parla di 10 volte tanto. 30 milioni. 

Perché questi sono i numeri in gioco. Il dimezzamento della popolazione italiana. 30 milioni di italiani in meno. scomparsi. evaporati. entro il 2100. 

Proviamo a ricordare l'impatto che ha avuto sull'Italia la prima guerra mondiale. Lo abbiamo studiato tutti. E sappiamo come è finita. Considerando che tale guerra ha avuto un impatto limitato sulle capacità produttive del paese, essendo combattuta, per la maggior parte, sui confini settentrionali, possiamo capire che quello che rese instabile l'Italia fu l'enorme numero di reduci, infermi, persone con difficoltà a ricollocarsi nella vita civile. 

Ora immaginiamo questo fenomeno moltiplicato per 30. Un paese fatto di anziani che non possono lavorare perché colpiti da malattie invalidanti (artrite, reumatismi, danni ossei e muscolari, Alzheimer, Parkinson) o perché espulsi dal ciclo di vita produttivo ed incapacitati nel rientrarvi.

Iniziamo a comporre un quadro fosco. E questo è solo l'inizio. 

Al crollo demografico si associa un'inversione della piramide demografica: cosa significa? che ogni giovane o, diciamo più propriamente, essere umano in grado di produrre, dovrà mantenere circa quattro persone che non saranno più in grado di garantire in toto, ma solo parzialmente, o per niente, la loro sussistenza. 

E allora sorgono alcune domande: quanto dovrebbe guadagnare il nostro eroe per mantenere quattro persone, alcune delle quali avranno bisogno di cure mediche continue e farmaci estremamente costosi?

Almeno una di quelle quattro persone svilupperà forme tumorali aggressive; un'altra, una malattia degenerativa.

Non si tratta di provvederò vitto e alloggio: si parla di cure costose, allettamento, assistenza continuativa. 

In tutto ciò il nostro eroe dovrebbe anche mantenere la sua di prole, altrimenti la natalità crollerà a zero. 

Inoltre, dovrà anche pagare un ingente quantitativo di tasse, essendo unico esponente della classe lavoratrice, altrimenti come teniamo in piedi infrastrutture, scuole, sanità, difesa e tutto ciò che compone una società. 

Ritenete che questo super eroe possa esistere? Io, personalmente, ne dubito. 

Sfortunatamente, di questi salvatori della Patria non ce ne serve uno, o dieci, ma svariati milioni. 

Ecco, soffermiamoci su questo numero. 

Guardiamoci dentro. 

Perché lì si nasconde l'abisso profondo del futuro della nostra Nazione. 

Beh, ci penseranno i robot, qualcuno dirà. O l'Unione Europea. O le politiche per la natalità. 

Affronteremo presto questi temi. 

Grazie per avermi letto, 

Ucria. 


Sull'orlo dell'abisso", vita e misteri di un buco nero. Domani, l'incontro.  - TRIESTE.news

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