Sri Lanka verso l'anarchia (ed una possibile nuova guerra civile)

Manifestanti in Sri Lanka

Fallisce la scommessa del paese 
di divenire un polo dell'industria civile nel Sud Est asiatico, 
sprofondando così verso l'anarchia ed una possibile guerra civile



A generare la crisi, l'eccessiva esposizione in investimenti prevalentemente edili e di ingegneria civile: l'amministrazione dello Sri Lanka ha cercato di evolvere ulteriormente le capacità interne cresciute durante la ricostruzione successiva alla guerra civile 83-09).

Tale programma ha iniziato ad andare in crisi con il COVID, crisi accresciuta dal passaggio ad una filiera bio delle piantagioni di the, che hanno reso meno proprio quando la valuta interazione è divenuta chiave per il paese, colpito da inflazione, per acquistare materie prime, in primis idrocarburi dai quali è dipendente, sia per motivi energetici che in forma di fertilizzanti

Una scommessa rischiosa e fallita, quella della amministrazione Rajapaksa, con uno sviluppo troppo focalizzato sul campo edile, settore dove la Cina stessa è in difficoltà 

Il paese, tra i più istruiti del sud east asiatico, sta sprofondando nell'anarchia e rischia una nuova guerra civile, mentre l'inflazione e la carenza di valuta pregiata rendono difficile l'approvvigionamento anche di beni di prima necessità, tra i quali i cibo e farmaci 

Il presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa è fuggito, stante l'assedio alla sua residenza da parte di dimostranti

L'insufficienza di energia è alla base delle rivolte nel paese

Il fallimento del paese è anche un'insuccesso per il Regno Unito, in guisa di Commonwealth, per il Fondo Monetario Internazionale  da un lato, di Cina ed India, dall'altro 

Sul paese gravitano gli interessi cinesi, sia in termini geopolitici che economici; che quelli opposi dell'India e del Commonwealth 

 

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