Il dilemma della Banca Centrale Europea: come gestire gli spread

 

La complessa scelta in mano alla BCE
Cedere alle pressioni dei paesi a basso debito e rischiare l'Euro
O procedere su un approccio meno popolare ma storicamente più resiliente


Tra gli argomenti che la BCE dovrà affrontare questa settimana vi è lo strumento anti-spread: l'insieme delle procedure atte a contenere il divario tra i titoli di stato nell'Eurozona  e, in ultima istanza ,a salvare l'Euro stesso in caso di crisi simili a quelle del 2010-2011 (crisi del debito sovrano) 




Il dilemma nasce dalla volontà di porre delle condizioni all'uso dello strumento; ora, la storia economica mostra che tanto più tali condizioni saranno precise, tanto più lo strumento sarà messo alla prova dalla pressione finanziaria generata da una varietà di attori, in primis speculatori ed hedge fund


Uno strumento che subentra sotto precise condizioni sarebbe infatti simile agli strumenti che gestiscono le pegged value


(le valute ancorate ad altre a tasso fisso, si pensi, a tal proposito al mercoledì nero del 16 settembre 1992

 

Per quanto poco possa piacere ai paesi cosiddetti virtuosi (del debito), il "whatever it takes" di Draghi costituisce, in termini storici, il miglior approccio per il contenimento degli spread nella Eurozona 

 

Vedremo nei prossimi giorni se la direzione della BCE seguirà l'esempio tracciato da Draghi o se vincerà la linea oltranzista dei paesi a basso indebitamento


Per quanto poco possa piacere ai paesi cosiddetti virtuosi (del debito), il "whatever it takes" di Draghi costituisce, in termini storici,

il miglior approccio per il contenimento degli spread nella Eurozona 

 

Vedremo nei prossimi giorni se la direzione della BCE seguirà l'esempio tracciato da Draghi o se vincerà la linea oltranzista dei paesi a basso indebitamento

 

Ringraziandovi di avermi letto, vi auguro una bellissima giornata, 

 

Ucria


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