Di libertà e necessità
Quanto di libero vi è nelle scelte che sta compiendo l'Unione Europea?
Dietro una narrativa vuota, il ruolo marginale e dipendente del Vecchio Continente
La cultura Europea è, storicamente, attratta dal concetto di Libertà, intesa non solo come diritto inalienabile del singolo,ma anche come capacità, da parte dell'Occidente stesso, e delle sue manifestazioni, lo Stato e l'Impresa in primis, a modificare, se non controllare, lo sviluppo del corso della Storia
Gli sviluppi storici recenti mostrano però come questa capacità di influenzare o controllare il mondo sia qualcosa che l'Europa ha perso; da controllore è divenuta controllata
Nei fatti, l'Europa non ha possibilità di influenzare in alcun modo lo svolgersi della Storia, nella sua dimensione presente, né i punti di ricaduta dei nuovi equilibri
Di fronte a questa debolezza, inevitabilmente, l'Europa sceglie di chiudersi in sé, di innalzare muri ai propri confini, di elevare a titolo comitizi ai guardiani degli stessi; di tifare, piuttosto che agire; incrementare il ruolo dello Stato; cercare supporto economico, ovunque le venga offerto
E' altresì possibile relazionare a questa debolezza la ricerca di miti che affondano le radici nel mito europeo: l'uomo forte in grado, da solo, di modificare il corso della Storia; l'unità a livello amministrativo, che dovrebbe rispecchiarsi in un'unità popolare, anch'essa volta a superare, con la Volontà, i limiti imposti dalla dura necessità economica, industriale e geopolitica
Sempre correlato alla mitologia è il ruolo salvifico del sacrificio, trasformando, nella narrazione, un elemento fattuale sul quale l'Europa non ha controllo: la crisi energetica, in una scelta sacrificale, che eleva, moralmente ed eticamente, lo Stato ed i Cittadini
Tutti questi elementi appartengono al mito, alla narrativa ed alla propaganda e vengono sistematicamente e giornalmente superati dai fatti e dalle scelte delle singole amministrazioni europee, che cercano di tamponare una crisi che inghiotte l'Unione come una slavina, adottando soluzioni di breve laddove si ha chiaramente la percezione di una crisi di lungo termine
Ma anche questa non è scelta, ma necessità, dettata dallo stato di crisi
Sic transit gloria mundi
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