Invasione dell'Ucraina: tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere

Perché Putin potrebbe invadere l'Ucraina ovvero Gli europei non possono stare alla finestra per sempre 


Il rischio di un'invasione russa della Ucraina è passato, nell'arco di settimane, se non giorni, da una possibilità alquanto astratta ad un rischio concreto.

Ne ho iniziato a scrivere su Twitter (mi potete seguire qui https://twitter.com/Principe_dUcria), piuttosto scettico sulla possibilità di una effettiva escalation del conflitto che potesse vedere un ingaggio diretto dell'esercito , e non un supporto indiretto alle truppe filo-russo nel Donbass e negli altri territori di fatto sotto il controllo di Putin.

Ma con il passare dei giorni mi si è insinuato (grazie anche ad un confronto con Gabriele e Nicola Iuvinale di Extrema ratio, che potete leggere qui: https://www.extremarationews.com/blog) il dubbio che Putin potrebbe passare alle vie di fatto, e potrebbe farlo in tempi molto brevi. 

Vediamo rapidamente i razionali:

  • Per la Russia imperiale il successo (e la gloria) non passa dall'incremento del PIL (GDP) ma dall'acquisizione di territorio 
  • Storicamente, per i Russi reazionari, Ucraina (e Bielorussia) costituiscono parte del sacro territorio della Terza Roma 
  • Il territorio ucraino orientale si presta perfettamente ad essere una base offensiva per un'invasione del territorio russo, mettendone a rischio la sicurezza geopolitica 
  • Putin ha bisogno di consolidare il suo successo, sia immanente (e la conquista della Crimea ha mostrato che l'acquisizione territoriale funziona) che trascendente: vuole passare alla storia come un nuovo Tzar, non come l'uomo che ha consegnato l'Ucraina alla Nato  

Viste le ragioni del perché Putin ha forti interessi nello sferrare un attacco all'Ucraina, vediamo ora perché un attacco sferrato nel breve, nel brevissimo, avrebbe una tempistica ideale

  • L'esercito ucraino non ha ad oggi nessuna possibilità di fronteggiare la superiorità russa in termini aerei e di fanteria meccanizzata; un eventuale ingresso nella Nato o la presenza di truppe occidentali renderebbe invece più complessa l'invasione (Putin non può rischiare uno scontro diretto con un paese Nato)
  • Il terreno ghiacciato e le lunghe notti sono il contesto ideale per le operazioni di invasione russa, consentendo l'uso massiccio di carri e artiglieria meccanizzata. In questo scenario i russi potrebbero arriva al fiume Dnieper (vedi cartina) nell'arco di un paio di settimane
  • Le ritorsioni occidentali sarebbero ridotte al minimo. L'estremo bisogno di gas russo, la politica di appeasement che domina la scena politica internazionale, il cambio della guardia in Germania rendono quasi sicuro che la reazione occidentale sarà pigra, svogliata, poco incisiva 
  • L'incapacità palese dell'Occidente, USA in primis, a gestire più fronti rendono la coincidenza delle crisi dei migranti sul confine Bielorusso-Polacco e il riarmo, seguito dalle minacce di espansione territoriale della Serbia, consentono ai russi di generare abbastanza caos da rendere l'occidente inerte





Segue da quanto sopra che una invasione della Ucraina è molto, molto probabile.

Ed anche qualora tale invasione venisse sventata è estremamente plausibile che, per fermarla, si darebbero concessioni rilevanti a Putin (concessioni che ovviamente nulla hanno a che vedere con la democrazia, il diritto e la libertà). 

E l'Europa che fa?

Niente, come al solito. 

Sta a guardare. 

Nell'attesa che il mondo scelga per lei, non capendo che la fine di un pianeta unipolarizzato significa che chi non vuole scegliere è soggetto alle scelte altrui.

Pigra e paurosa, chiudendo gli occhi dove i valori che proclama (fintamente?) vengono calpestati. 

Eppure basterebbe mostrare un minimo di coraggio, una esercitazione europea sul territorio dell'Ucraina, per rendere la vita a Putin molto più complessa di quanto non sia adesso.

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, gentili lettori, 

A presto, vi auguro una bellissima giornata,

Ucria 












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