Armi di migrazioni di massa
Di come l'ipocrisia europea stia distruggendo i suoi stessi valori fondanti ovvero della fine del sogno europeo
Il fenomeno della trasformazione in armi dei migranti (o almeno della loro percezione come tali) non è nuovo.
Quando nel 1971 Mosca consentì agli ebrei sovietici di emigrare verso Israele, rilasciò un elevato numero di attestati, falsi, in modo da contaminare il flusso migratorio con deliquenti comuni ed appartenenti a società criminali.
Fidel Castro utilizzò una tattica simile nel 1980, quando, durante l'esodo di massa di Mariel, fece convergere nel grande flusso migratorio di cubani, oltre 125 mila, che cercavano approdo negli Stati Uniti, persone sgradite al governo, criminali e persino pazienti psichiatrici.
A questa tattica di guerra sporca, l'Europa ha però recentemente aggiunto un nuovo tassello, frutto di quella ipocrisia che sembra divenire sempre di più l'elemento caratteristico dell'Unione Europea.
Stretta nella morsa di dare spalla ai partiti populisti, che minacciano, a parole, l'esistenza stessa dell'Unione, e dalla volontà di non alienarsi il supporto popolare e l'elettorato, che, dopo anni di operazioni mediatiche vede nell'immigrazione un pericolo più che una opportunità, l'Europa ha trovato una strada nuova: pagare per bloccare l'emigrazione alla fonte.
Non pagare per la costruzione di condizioni migliori nei paesi che sono epicentro di fenomeni emigratori: pagare dittatori per allestire campi, muri, centri di detenzione. qualsiasi cosa purché i potenziali emigranti non possano partire.
Il problema, come sempre, è che fare accordi con i Mostri presenta un conto, un conto che cresce con il tempo, in una sorta di contrappasso etico:
I paesi che sono epicentro o punto di passaggio di migranti hanno capito di detenere un elevato potere di ricatto.
- Inizialmente fu la Libia: Noi Italiani abbiamo pagato 5 miliardi, nascosti sotto forma di riparazioni di guerra (sì, la seconda guerra mondiale) per finanziare l'istituzione di campi di prigionia per restringere i flussi migratori. La politica di supporto a questi campi ha coinvolto, nella sostanza, tutto l'arco parlamentare, quindi no: nessuno è innocente
- Visto il successo della iniziativa si sono accodati anche altri paesi dell'UE, ed adesso anche Turchia, Sudan ed Egitto ricevono finanziamenti con finalità equivalenti (sì, proprio l'Egitto di Zaki e Regeni: pensateci tutte le volte che vedete appeso uno striscione verità su Giulio Regeni)
- Come la storia insegna, quando ci si dimostra deboli, poco dopo sorge qualcuno disposto a sfruttare questa debolezza. E se non si hanno a disposizione migranti con i quali minacciare l'Europa, beh, allora basta importarli. Così la Bielorussia, tramite compagnie di volo low cost ed una campagna di propaganda sui social media è riuscita in poco tempo a raggruppare una piccola armata disperata di migranti, principalmente Iracheni, Sirani e Curdi. E mettere di nuovo l'Europa alle strette.
L'idea europea di pagare per tenere lontano un problema di carattere umanitario, civile ed etico ha mostrato in modo palese l'ipocrisia di fondo di una realtà politica che non ha, o sembra non avere, un cuore, un valore fondante.
Come possono coesistere i valori di uguaglianza, libertà, stato di diritto con il finanziamento diretto a tiranni che usano la tortura, l'internamento, l'omicidio come mezzi per rimanere al potere?
Ogni volta che un capo di stato parla di sogno europeo, di ideale europeo, e quelle parole seguono le immagini dei campi di prigionia, dei bambini congelati al confine polacco, dei neonati morti sulle spiagge italiane e greche, quel sogno si sbriciola, si frantuma, distrutto da un'ipocrisia troppo grande per essere sostenuta.
Vi ringrazio per aver dedicato un po' del vostro prezioso tempo a leggermi,
a presto,
Ucria
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