Forze Armate Europee: Sì, certo, come no …

Ovvero come è più probabile che entro domattina mi cresca una folta capigliatura che l’Unione Europa si fornisca di un esercito e di una struttura politico-militare per gestirlo 

 

 

Leggevo stamattina un articolo di Joseph Borrel per il CorSera, dove l’Alto Rappresentante UE da il meglio di sé stesso per descriverci un mondo pieno di suini volanti. 

 

Nell’articolo, l’Alto Rappresenta delinea la necessità di una forza armata europea di almeno 5000 soldati (un dato che mi sembra esagerato, che ce ne faremo mai di ben 5000 soldati) alla quale dare il roboante nome di Initial Entry Force, come a far immaginare al nemico che ad essa ne seguirà un’altra, che non arriverà mai (questa sì che è fine psy ops1).

 

Ora, non sono dove partire per descrivere il mio sbigottimento, ma andiamo per punti:

 

1.     Una forza di 5000 soldati è assolutamente inutile a qualsiasi scopo pratico che non siano attività da corpi speciali. Normalmente il rapporto tra soldati combattenti e soldati che occupano attività di retrovia è 1:10, se non 1:20, quindi stiamo parlando di un presidio di 250, max 500 soldati, con i quali non è possibili tenere neppure una collina. 

2.     Chi controlla tale forza? Come è noto il potere esecutivo della Unione Europea è detenuto a maggioranza. Cosa si fa? Prendiamo scelte militare a maggioranza? La guerra è finita prima che decidiamo se la marcia inizia con il piede sinistro o il piede destro. Nominiamo un maresciallo? Temo che la nomina termini alle calende greche. 

3.     Anche risolvendo i punti sopra, chi è che può ritenere che Francia e Germania concordino nel decrescere le loro forze per avere un esercito unico che come tale potrà interpretare una politica militare ed una strategia unica. Follia. 

 

Follia.

 

Anzi.

 

 

 


 

 

 

1 https://en.wikipedia.org/wiki/Psychological_warfare

 

 

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